CERRO.Il riconoscimento al parroco emerito per i suoi 40 anni in paese: l'istruttoria si è svolta come una commedia
Fonte Giornale l'Arena
17.02.2012
Don Tullio Ferrarese con il sindaco e i figuranti che hanno inscenato la vita del parroco FOTO AMATODon Tullio diventa cittadino onorario CERRO.Il riconoscimento al parroco emerito per i suoi 40 anni in paese: l'istruttoria si è svolta come una commedia Il sacerdote è stato «processato» e difeso da un avvocato custode
Don Tullio Ferrarese con il sindaco e i figuranti che hanno inscenato la vita del parroco FOTO AMATODon Tullio diventa cittadino onorario CERRO.Il riconoscimento al parroco emerito per i suoi 40 anni in paese: l'istruttoria si è svolta come una commedia Il sacerdote è stato «processato» e difeso da un avvocato custode
http://www.larena.it/stories/Provincia/333931_don_tullio_diventa_cittadino_onorario/Consiglio comunale straordinario, convocato di domenica in teatro parrocchiale, per conferire la cittadinanza onoraria al parroco emerito di Cerro don Tullio Ferrarese, nato l'8 aprile 1928 a Tregnago, entrato in seminario a 11 anni e ordinato prete nel 1951. Dopo quattro anni sul lago e sette a Vestenanova, arrivò in vespa a Cerro, nel 1962, come curato e divuto parroco nel 1967, rimase in paese fino al pensionamento, nel 1999, continuando poi ad abitarvi. Oggi è ospite di Villa Perez, la casa di riposo per sacerdoti e, a quasi 84 anni, è lucido e non ha voluto mancare alla festa che l'amministrazione comunale gli aveva preparato in teatro. Il Consiglio è stato preceduto da un'istruttoria semiseria, diretta dalla poetessa e regista cerrese Nerina Poggese, che ha scherzosamente voluto allestire un processo per indagare sulle qualità di don Tullio perché fossero i tanti parrocchiani intervenuti a giudicare la bontà del provvedimento annunciato dal sindaco. Difeso da un «avvocato custode» e denunciato da un «Sebastian Contrario» nella parte dell'avvocato del diavolo, don Tullio ha assistito divertito all'ora di spettacolo, e alla fine ha raccomandato di «credere a metà delle cose che sono state raccontate». Ma 40 anni di presenza in paese hanno offerte decine di spunti per raccontare, ridendo e anche riflettendo, l'operato di un sacerdote che è stato molto benvoluto. Tra i pregi messi in evidenza dal «processo», il suo impegno per le missioni, l'intuizione del cinema teatro realizzato nel 1965 e del palazzetto dello sport, ma anche l'idea del pellegrinaggio annuale a piedi al santuario della Madonna della Corona. Tra i difetti, l'avvocato del diavolo ha insistito sul fatto che don Tullio non ha mai voluto saperne di consiglio pastorale, che spesso faceva orecchie da mercante quando parlava il vescovo ma non si è risparmiato di «cresimare» per suo conto qualche frequentatore dell'oratorio; di non aver mai voluto sull'altare bambine chierichetto e di aver raccomandato a più di qualcuno di evitare di sposarsi, anche se poi tutti si sono sposati, nonostante i divieti del don. Alla fine non c'è stata storia e le virtù hanno prevalso sulle colpe, tanto che tutta la platea è scoppiata in un lungo applauso agli attori e a don Tullio, che si è amorevolmente lasciato prendere in giro. Al sindaco Paolo Garra è invece toccato il ruolo più serio del conferimento della cittadinanza, onoraria, primo provvedimento del genere per il Comune e «assegnato in riconoscimento a don Tullio che si è prodigato per la vita spirituale e sociale dei suoi concittadini. Molti gli sono affezionati e lui stesso ha espresso più volte questo affetto per i cerresi», ha concluso Garra, ottenendo l'approvazione della delibera per acclamazione, con un lungo applauso dei consiglieri e di tutto il pubblico. «Sono commosso e non mi aspettavo tanto», ha commentato al termine il sacerdote, che a proposito del suo darsi da fare ha ammesso che tanti lo avevano giudicato come cosa da poco: «Certo, per fare basta fare, ma poi bisogna anche pagare e lì viene il difficile, se non si vuole che ci pensino sempre gli altri», ha concluso. Terminato il Consiglio, l'amministrazione ha consegnato un riconoscimento anche ad alcune associazioni del paese che da anni si impegnano portando vitalità e facendo crescere l'amicizia: lo hanno ricevuto la Pro loco, il gruppo Alpini, l'associazione Noi e il comitato per il Carnevale che da quest'anno riprenderà la maschera del Canata e della sua corte.V.Z.
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